Soft Innovation

Non si innova solo con la tecnologia

Se condividiamo l’idea che dobbiamo verificare ed elevare il valore percepito della marca e dei prodotti, dobbiamo d’altra parte sostenere le reti vendita che vivono sul campo il difficile confronto con la concorrenza low cost.

Da anni i più arguti Direttori commerciali lanciano moniti profetici ma a volte sono costretti da una politica imprenditoriale eccessivamente attendista ad arroccarsi in trincea nel vano tentativo di difendere il prezzo di vendita e la marginalità, giocando in difesa e non in attacco.

In questo delicato scenario, innovare, avendo come obiettivo unico il miglioramento tecnologico di performance razionali, è costoso e spesso il vantaggio competitivo dura pochi mesi, giusto il tempo perché la concorrenza si metta al passo. È opportuno scrollarsi di dosso il pregiudizio che non è solo la buona e “cara” tecnologia a costituire fattore competitivo. La complessità tecnologica costa e non sempre garantisce un veloce time to market.

L’innovazione può essere cercata altrove ispirandosi a buoni validi motivi: bassi costi, veloce time to market, alti profitti. Stiamo parlando della cosiddetta innovazione “dolce” o Soft Innovation.

Se l’innovazione tecnologica ha già fatto il suo corso, il brevetto è stato depositato, il nuovo prodotto è già nato sotto forma di prototipo, il marketing è drammaticamente in ritardo. Non contribuirà né ad orientare lo sviluppo né a fornire preziose informazioni e dati sempre utili per non fare cadere l’impresa o i suoi progettisti industriali in assolutismi e presunzioni.

Marketing del giorno dopo = soldi buttati

A causa di questa assenza di tempismo, l'investimento in innovazione “dolce” è in crescita esponenziale nelle grandi organizzazioni che pur si potrebbero permettere ingenti investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico.

Si registra ancora una bassa presenza d'innovazione “dolce” nelle piccole e medie imprese, le quali, avendo nel Dna una maggiore flessibilità e rapidità di azione sul mercato, rischiano di perdere notevoli opportunità per competere.

C’è da rifletterci su.

 

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